Compensazione del restringimento del cemento nei pavimenti industriali
L'innovazione sarà anche un argomento ricorrente in politica, ma sono le aziende che la mettono in pratica. Una di queste è ubicata a Genk. Hengelhoef Concrete Joints ha realizzato una soluzione unica per compensare il restringimento del cemento dei pavimenti industriali: i giunti di espansione a profilo sinusoidale e cosinusoidale. Per avviare la produzione, l'azienda ha investito nella tecnologia al plasma insieme a un robot da taglio di FANUC.
Hengelhoef Concrete Joints (HCJ) è stata fondata nel 2007 come società scissa delle adiacenti officine Hengelhoef. Il CEO Albert Klingeleers afferma: ""In seguito alla richiesta di un cliente, abbiamo realizzato un giunto di espansione. Tali giunti agiscono da compensazione del restringimento del calcestruzzo. In precedenza, il flusso in eccesso fra le superfici dei pavimenti in calcestruzzo presentavano tagli. Tuttavia, ciò provocava danni immediati ai nuovi pavimenti. I giunti di espansione dritti evitano questo problema, tuttavia il passaggio dei carrelli elevatori presenta ancora alcune conseguenze. Pertanto, le ruote rigide subiscono molti danni, ma tale problema influisce anche sui beni trasportati, sul conducente e sul pavimento stesso. Abbiamo realizzato una soluzione modificando il profilo del giunto di espansione. Grazie alla forma sinusoidale, il contatto fra le ruote dei mezzi pesanti e il pavimento diventa permanente. Il giunto resta visibile, ma non viene più avvertito. Dunque, il carrello elevatore può spostarsi senza vibrazioni, raddoppiando la vita utile delle ruote e prolungando anche la durata del pavimento. In breve tempo, quello che nacque come concept si è trasformato in un prodotto in serie, pertanto le officine non erano più sufficienti. Dopotutto, le officine Hengelhoef sono più orientate alla produzione di singoli pezzi e servizi personalizzati per le imprese locali, mentre qui alla HCJ offriamo un prodotto concepito per l'esportazione"".
Introduzione della tecnologia al plasma
È stato realizzato anche un secondo prodotto innovativo, dalla forma simile al coseno. "Il profilo sinusoidale, dal peso di 63 kg, è difficile da maneggiare. Per questo motivo, abbiamo realizzato un prodotto cosinusoidale che pesa solo la metà", aggiunge l'amministratore delegato Dirk Meuwissen. "In questo modo, il prodotto è più facile da gestire, tuttavia è anche leggermente meno stabile". Pertanto, di fatto, è una questione di scelta dell'utente, dal momento che entrambi i prodotti offrono i medesimi vantaggi e un rapido ritorno sull'investimento". Questi due prodotti brevettati hanno riscosso successo in tutto il mondo, in quanto soluzioni uniche a un problema che interessa un gran numero di officine industriali. Inoltre, tutto questo richiede un utilizzo più intensivo dei macchinari. Meuwissen: "In precedenza, i prodotti venivano tagliati nella nostra pressa. Ciò causava sempre una distorsione che variava in base al materiale in uso. Di conseguenza, abbiamo deciso di introdurre un robot da taglio con bruciatore al plasma. Le alternative come il taglio a laser o tramite sega, non erano adottabili per via di prodotti difficili da fissare ai morsetti e di tecnologie troppo costose. "Poiché HCJ impiega già diversi robot da saldatura FANUC con grande soddisfazione, la scelta di un robot da taglio è stata quasi naturale.
Rapido ritorno sull'investimento
"Arc Mate 0iB con il sistema integrato FANUC iRVision si è dimostrato il robot più adatto a questa applicazione. I prodotti partono dalla pressa e arrivano al robot utilizzando una linea a nastro trasportatore. Pertanto, non occorre alcuna manipolazione, ma l'esecuzione di un solo taglio. Il problema principale di questo processo era il corretto posizionamento. Occorre una precisione millimetrica per ottenere un prodotto di qualità. Il robot è dotato di un sistema visivo che controlla il processo in maniera perfetta". A causa del raggiungimento della capacità massima e per adeguarsi alla crescita dei prossimi anni, HCI sta investendo in un secondo stabilimento di presse. Sarà possibile fabbricare contemporaneamente due elementi, operazione che richiede altri due robot FANUC identici. "L'automazione è un elemento chiave se non altro per ridurre il carico di lavoro del personale, che deve manipolare elementi molto pesanti. I robot sono una soluzione molto conveniente. Il ritorno sull'investimento di questo secondo stabilimento sarà di poco più di un anno grazie alla possibilità di ridurre i tempi di produzione in maniera considerevole. Tuttavia, i robot non potranno mai controbilanciare la scarsità di personale specializzato poiché richiedono una buona conoscenza tecnica. Inoltre, preferiamo conservare il personale di qualità per agevolare la produzione di parti e macchinari. In questo modo i nostri concorrenti avranno la vita più difficile", conclude Meuwissen.